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Sei nella categoria : Home » Cartomanzia » La cartomanzia nella divinazione : le origini

Basta fare una semplice ricerca con un qualsiasi motore di ricerca per avere a portata di mano cartomanti e studi di cartomanzia.
Spesso, una necessità o un problema impellente , ci spingono a cercare nell’occulto spiegazioni e speranze.
La brama di capire, conoscere, sapere ci spinge a consultare un cartomante : quasi sempre cerchiamo una soluzione al nostro problema, più raramente ci interroghiamo sulle origini e sulle basi di questa forma di divinazione che, contrariamente a quanto si potrebbe credere, non è affatto la più antica.
L’origine della cartomanzia può essere collocata intorno al XVIII secolo , anche se si riscontrano evidenti e significative tracce nei secoli antecedenti, e quindi rappresenta una forma relativamente “giovane” di divinazione : viene operata con vari mazzi di carte e con numerosi metodi.
Ad ogni carta, o lama, viene assegnato un significato e dalla disposizione e realazione che assume nei confronti di altre lame, muta il suo significato per comporre il responso del consulto.
Ovviamente, sarà bene ricordare,  che ogni “metodo” utilizzato rappresenta un modo peculiare , spesso personalissimo, del cartomante, di relazionarsi con il misterioso mondo esoterico e quindi di pronunciarsi in merito al quesito posto dal consultante.
Il mazzo di carte più usato e conosciuto per divinare è certamente quello dei Tarocchi , diviso in Arcani Maggiori o Trionfi, e in Arcani Minori per un totale di 78 lame.
Una prima traccia si trova nel passo de “Il Caos del Triperuno” di Teofilo Folengo risalente al 1527 e in cui si legge ” trovati ch’ebbero le carte lusorie dei trionfi, quelli a sorte fra loro si divisero “, ma per trovare le prime autentiche tracce di un mazzo di carte, disegnato allo scopo di essere usato per la divinazione, risale al 1690 , dove Dorman Newman in Inghilterra ne disegnò uno proprio allo scopo vendendo le incisioni all’editore John Lenthall da cui poi prese il nome il mazzo di carte relativo che da lui fu diffuso.
In Italia le prime tracce si trovano a Bologna, all’incirca verso il 1750 , mentre nella vicina Francia i primi mazzi di Tarocchi usati per la divinazione fanno capolino qualche anno prima e sono molto simili a quelli tramandati fino a noi.
Con il passare del tempo i vari mazzi di Tarocchi hanno subito l’influenza di disegnatori autorevoli che al fascino e al mistero di queste lame hanno aggiunto la loro abilità artistiche al punto da farne vere e proprie opera d’arte.
Successivamente ai Tarocchi si sono affiancati altri mazzi di carte come le Sibille e i mazzi di carte regionali : in particolare quest’ultimi hanno ereditato dai tarocchi solo gli arcani minori e per decenni hanno rappresentato, e rappresentano ancora, i mazzi più usati nella divinazione “popolare”.
Ricordiamo ad esempio le carte napoletane, con i vari metodi associati,  che costituiscono un icona a se stante della divinazione di alcuni studi di cartomanzia soprattutto nel Sud d’Italia.

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